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XENA: IL DONO – Enigmi e Rivelazioni CAP. 3

Xena e Gab sfrecciarono a gran velocità in sella alla cavalla. Il temporale si era fortemente scatenato, e dovevano assolutamente tornare indietro e trovare una soluzione plausibile a quello che avevano appena affrontato con estrema difficoltà.

Veloce, veloce!”  Incitò Xena ad Argo.

La strada era parecchio dissestata, e ad un certo punto Argo si impennò come se avesse visto qualcosa di spaventoso; Xena mantenne l’equilibrio, mentre Gabrielle venne disarcionata, cadde a terra e rotolò fino ad una pendenza che conduceva all’interno di una fitta boscaglia. 

XENAAAAaaaaaaaaa…

Gabrielle!” Xena cercò di mantenersi in equilibrio, poi balzò giù da cavallo con uno dei suoi atletici salti e si diresse alla disperata ricerca della sua amica.

**********

“Per gli déi…che dolore…” Gab si ritrovò tra una fitta vegetazione. I flebili raggi di sole dietro le nuvole, penetravano a stento tra gli alberi.

Con una smorfia si toccò la nuca e cercò di alzarsi, ma qualcuno da dietro la aiutò a sollevarsi.

“Tu?!?” Gab era sorpresa, ma nemmeno così tanto dopotutto.

**********

Gabrielle! Gabrielle dove sei!Rispondimi!

Le urla di Xena non nascondevano una certa preoccupazione di aver perso la propria amica. La boscaglia era così fitta che più volte rami e rovi la ferirono fino a farla sanguinare; ma di questo a Xena non importava nulla, tant’è che non provava nemmeno dolore. 

Mentre con la spada scagliava colpi in mezzo ai rami, improvvisamente si fermò.

“Non posso crederci. Sei qui…”

**********

“Non capisco se ho le allucinazioni o sei davvero tu…” Gab era molto confusa.

“Questo è il ringraziamento per averti salvato la vita???” Afrodite indicò con la mano alla sua destra uno strapiombo.

“Beh, ehm…sì…ti ringrazio…ma che ci fai qui?”

“Mi stavo domandando come andassero le cose tra te e Xena!”

“Benissimo, se si considera che dobbiamo uccidere una Sfinge sanguinaria e Xena ha perso il suo chakram di cui ha accusato la sottoscritta di averglielo smarrito…”

“Ah, ma no…non lo hai smarrito tu, mi sembra evidente!”

“Scusa?”

“L’ho preso in prestito io…diciamo…”

“Come? Ma ti rendi conto della gravità e di cosa hai causato?”

“Hey, carina! L’ho fatto per te! Ho pensato che senza il suo cerchio si sarebbe dedicata di più ai sentimenti anziché combattere per ogni dove!” sbuffò.

“Xena ti sembra il tipo che possa essere fermata per così poco? Comunque basta, fai riapparire il chakram e facciamola finita!”

“Ehm…non credo sia possibile…”

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“Sei incredibile, Xena…riesci sempre a percepire la mia essenza divina…cos’ho fatto per meritarmi cotanta considerazione?”

Ares si trovava proprio dietro di lei e le accarezzò in modo suadente i capelli, poi si spostò di fronte. 

“Non la percepisco…è il tuo tanfo. Inconfondibile…” sorrise sarcasticamente Xena.

Ares si ricompose, come al solito la guerriera non mancava di insultarlo, e nemmeno velatamente.

“Ad ogni modo, Xena, io credo sia una pessima idea uccidere la Sfinge…è qui per un motivo ben preciso…”

“E per questo motivo ben preciso vorresti impedirmi, di farlo, giusto?”

“Pensa a divertirti, Xena…devi festeggiare. Perché imbattersi in un’impresa più grande di te?”

“Non permetterò che altri cittadini di Tebe muoiano, Ares…”

“Oh, ma la temibile Sfinge non vuole uccidere i cittadini di Tebe, Xena…non essere ingenua mia cara…”

Era chiaro che Ares conoscesse molte più cose di quelle che le erano state riferire da Re Laio, e se già sospettava qualcosa, ora, grazie alle parole del Dio, ebbe un quadro più chiaro della situazione: dietro tutto questo piano Ares era il burattinaio…ma Re Laio cosa cercava di nascondere?

“Dimmi qualcosa di più, Ares…cosa c’è a Tebe di così interessante da aver fatto scomodare il Dio della guerra…?” Xena era sempre più ironica.

“Il tuo anniversario? Forse voglio farti un dono…”

“Un dono? Tu?” sghignazzò 

“Certamente…quale dono migliore del tuo Dio preferito? E magari una bella armata…! Che ne dici?” le accarezzò il viso scostando alcune ciocche di capelli bagnati che le si erano posate sul viso.

“Dico che questo dono puoi tenertelo.”

“Xena…non credere che non abbia capito del tuo attaccamento per la biondina…ma ricorda che ha volutamente fatto sparire il tuo chakram…” Ares rise di gusto.

“Cosa? Ma non è possibile…cosa stai dicendo?”

“Senza il chakram tu cadi al di sotto dei piedi dei comuni mortali. Non hai alcuna speranza di sconfiggere la Sfinge, e ti ripeto di farle compiere il suo dovere o dovrai vedertela anche con me…alla prossima occasione…Xena…!”

“Ares…! Ares!” lo invocò inutilmente la guerriera.

Il Dio della guerra svanì nel nulla, lasciando Xena nei dubbi e nelle incertezze, nonché in domande che necessitavano di rapide risposte.

Ma in quel momento la cosa più importante era quella di ritrovare Gabrielle.

**********

Gabrielle era incredula e inviperita dalla superficialità di Afrodite.

“Come sarebbe che non sai dove sia finito? Lo hai preso tu!”

“Gabby, non so proprio dove sia…forse mi sarò distratta e…”

“Distratta…Da cosa?”

“Beh, ero in compagnia di cinque fusti e credo di essermi assentata con la mente…capisci…no…? No…non puoi capire…” Afrodite compatì Gabrielle per la sua inesperienza in amore.

“Devi ritrovare il chakram, Xena ha bisogno di riavere la sua arma! 

“Va bene, va bene, farò il possibile, ma almeno potresti essermi grata, no? Xena si è accorta di te!”

“Xena non si è accorta di me…”

“Ti facevo più sveglia, fanciullina! Comunque scusami per il guaio! Cercherò di porvi rimedio!” e scomparì. 

Gabrielle era profondamente pensierosa, il fatto che Afrodite avesse fatto scomparire il chakram e in seguito averlo perso, non la faceva stare bene. 

Avvertiva sempre più forte l’esigenza di aiutare Xena, perché in fondo, quello che era successo sentiva fosse colpa sua.

**********

Gabrielle! Dove sei! Rispondi!

Dopo la conversazione con Ares, Xena era decisamente furiosa con Gabrielle, ma il fatto di non riuscire a trovarla la stava mettendo in ansia, e il fastidio che provava per non avere con sé il suo chakram era sempre minore.

“Sono qui, Xena!”

“Per gli déi, Gab…stai bene? e la strinse a sé baciandola sulla fronte, non accorgendosi di averle sporcato il corpetto con il suo sangue. 

“Sì, tutto bene per fortuna, ma tu sei ferita…vieni, qui vicino c’è un torrente…”

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Le due donne erano sedute sul ciglio del torrente e Gabrielle si prese cura amorevolmente delle ferite di Xena; la guerriera sembrava apprezzare particolarmente quelle attenzioni. 

“Ecco fatto!” Gab sorrise 

“Ti ringrazio…” Xena ricambiò il sorriso notando in lei dell’imbarazzo, poi le sollevò il viso con la mano e Gabrielle pensò seriamente che Xena volesse baciarla.

Sì, ne era sicura. E questa volta l’avrebbe lasciata fare; ci fu un attimo di esitazione.

“Dov’è il mio chakram?!?”

“Xena, ancora credi che io abbia preso il tuo cerchio?” Gabrielle era al quanto irritata; un po’ per l’insistenza di Xena e un po’ perché si sentiva delusa da quel bacio mancato.

“Ares mi ha detto che…”

“Ares ha sempre giocato con le nostre debolezze e le nostre menti, Xena!”

“Sì, hai ragione…hai ragione Gab…è solo che non riesco a capire…c’è qualcosa che mi sfugge…penso che Ares abbia un ruolo ben preciso in questa storia…”

“Ed io credo che otterremo molte più risposte alla corte di Re Laio!”

“Che intendi dire, Gab?”

“Lascia fare a me, Xena…dopotutto parlare è ancora la mia dote per eccellenza!” sorrise maliziosa.

**********

La pioggia era sempre più fitta e le due ragazze si trovavano ormai nei pressi della piazza di Tebe.

“Ci siamo quasi Gabrielle, appena saremo al castello un bagno caldo non ce lo leva nessuno!”

Gabrielle guardava Xena con estrema ammirazione, attratta anche dalla pioggia che stava bagnando il corpo della guerriera rendendolo ancora più scolpito e seducente; ma la sua attenzione venne distolta subito da ciò che vide intorno a sé: la piazza della città era completamente vuota, nessun cittadino nei dintorni.

“Xena, ma cosa…?”

Gabrielle non fece in tempo a domandare nulla che in alto, sopra le loro teste, un essere colossale le sorvolò; successivamente, in picchiata davanti a loro si posò su una colonna la famosa Sfinge Greca in tutta la sua maestosità.

Era terrificante quanto bella, inquietante e affascinante allo stesso tempo: possedeva un corpo da felino, splendide piume bianche e occhi color nocciola.

Xena non ci pensò due volte, con una mano sguainò la spada e con l’altra tenne ferma Gabrielle per proteggerla.

“Calma guerriera, non voglio farvi del male. Il mio nome è Neris” la voce della Sfinge era paragonabile a quella di una donna matura. Calda e suadente.

“Desidero solo ciò che mi appartiene di diritto”

“Cerca di essere più chiara!” rispose Xena

“La linea di sangue può essere spezzata solo da chi l’ha creata, guerriera”.

“E nel frattempo cosa farai? Ucciderai altra povera gente?” si permise di intervenire anche Gabrielle.

“Giovane fanciulla, nessuno muore mai per nulla. Ho tolto la vita per colpa di chi ha creato questo guaio. La città porta in seno una vipera, consegnatemela e Tebe sarà libera.”

Neris si alzò in volo dalla colonna.

“Risolvete l’enigma o morirete”. la Sfinge distese le ali si allontanò.

“Che cosa avrà voluto dire?”

“Sei tu l’esperta in indovinelli…Gab”

**********

Xena e Gabrielle arrivarono finalmente al castello, completamente fradice e sporche di fango.

“Gabrielle, non voglio che tu dica nulla a Re Laio”

“Perché?”

“Perché ho un piano”

“E di cosa si tratta, Xena?”

“Non ora, Gab…”

Appena entrate, furono immediatamente accolte da una delle guardie.

“Volete seguirmi? Re Laio vi attende”

Gabrielle prese subito parola.

“Veramente avremmo bisogno di un bagno caldo, è stata una giornata piuttosto pesante da come puoi notare…poi parleremo con il Re. Puoi esaudirci?” 

La guardia non era molto convinta, ma annuì.

“Naturalmente, le ancelle vi accompagneranno nei bagni termali…”

Così avrai tutto il tempo di mettermi a conoscenza del tuo piano, Xena…” Gab sorrise compiaciuta.

**********

Le sorgenti termali erano situate in una parte nascosta del castello, accessibili solo al Re e ai più fedeli.

Xena e Gabrielle si trovavano all’interno di una delle stanze in cui, oltre ad una grande vasca di acqua tiepida adornata di fiori di loto e candele profumate, alle loro spalle sgorgava una specie di piccola cascata ristoratrice.

“Quanto è piacevole…” Gabrielle era estasiata dal tepore dell’acqua sulla sua pelle e Xena non mancò di farle dei massaggi alle spalle.

“…adesso è molto più piacevole…” aggiunse sfiorando le mani di Xena che istintivamente si fermarono.

“E questo cos’è…?

“Oh, solo un ciondolo che ho comprato al mercato prima di partire per Tebe, Xena…”

“Carino…somiglia al mio chakram…” sospirò disillusa.

Gabrielle non si sentì di dirle che aveva comprato quell’oggetto pensando di regalarglielo, e che le sembrava ben poca cosa per il suo anniversario, decidendo di tenerlo per sé e in seguito cercare qualcosa di più appropriato.

“Hai già pensato a cosa diremo a Re Laio?”

“Che abbiamo incontrato la Sfinge, senza entrare nei dettagli Gabrielle.”

“Quindi nessun riferimento all’enigma?”

“Men che meno a quello, Gab…”

“Non pensi che potrebbe aiutarci?”

“Re Laio? Se è come penso, sarebbe solo da ostacolo” Xena proseguì il massaggio dalle spalle alla schiena, immergendo le braccia nell’acqua finendo sui fianchi della ragazza. 

Gabrielle sentì dei brividi per tutto il corpo e una strana sensazione allo stomaco che le fece spontaneamente chiudere gli occhi.

Aveva voglia di girarsi e buttarsi addosso a Xena, e proprio mentre stava per farlo, Xena sgattaiolò fuori dalla vasca, e da dietro a una tenda stanò un’ancella afferrandola per i fluenti capelli ricci; poi la tenne ferma per i polsi.

“Da quanto eri qui a spiarci?”

“Non…non…non vi stavo spiando mia signora” balbettò l’ancella che cercò di non guardare le nudità di Xena, e nel tentativo di non farlo i suoi occhi si posarono su Gabrielle.

“Copriti, Gab!”

“Allora? Incalzò Xena

La serva non rispose, così Xena la scrutò con più attenzione.

“Tu non sei al servizio di Re Laio, questi orecchini sono d’oro…nessuna domestica potrebbe permetterseli…dimmi chi sei!”

Xena strinse più forte i polsi della ragazza, che si arrese alla presa.

“Mi chiamo Iris…e sono, o meglio ero, la moglie di Re Laio…”

**********

In una delle stanze degli ospiti del Re, Xena e Gabrielle con l’aiuto di alcune ancelle, si stavano preparando per la serata in cui si sarebbe svolto un baccanale in onore di Laio.

Il monarca aveva espressamente richiesto la loro presenza anche e soprattutto per discutere degli ultimi avvenimenti. 

Il corpetto e la gonna di Gab e il vestito di pelle e l’armatura di Xena, vennero momentaneamente sostituiti da due tuniche bianche e oro lunghe fino alle caviglie; quella di Gabrielle aveva una spacco laterale che faceva intravedere gamba e coscia; anche le acconciature diversificavano un po’ dal solito, più per Gabrielle che per Xena, in quanto i capelli della guerriera erano comodamente sciolti, mentre quelli dell’amica in parte raccolti con alcuni boccoli che le cadevano delicatamente da ambo i lati del viso. 

Su un braccio Xena aveva un anello di ottone raffigurante un serpente piumato che metteva in rilievo il suo bicipite leggermente muscoloso; Gabrielle sotto al vestito indossava lo stròphion e la catenina comprati al mercato di Corinto, e qualche anello sempre omaggiato dal Re per l’occasione.

“Sei bellissima Gab…” Xena stava guardando Gabrielle teneramente, poi le cinse la vita con un braccio.

“Pronta?”

“Sì…”

**********

La sala dedita alla festa era davvero immensa: c’erano diverse tavole imbandite a perdita d’occhio di ogni bendidio gastronomico, e già alcuni degli ospiti del Re si erano già accomodati, altri erano distesi su comodi divani a chiacchierare e degustare frutta.

“Xena, come mai tutta questa gente…?”

“Credo che il Re abbia organizzato una sorta di festa in grande stile alla romana…”

“Sesso, vino e trasgressione…? Non credo di essere adatta…”

“Noi non siamo qui per questo, ma non potevamo rifiutare l’invito…” Xena notò una certa preoccupazione in Gabrielle, così la strinse di più a sé, le sorrise e la ragazza si sentì protetta.

Nello stesso istante fece l’ingresso Re Laio, scortato dalle sue fedeli guardie.

Il suo abbigliamento era come sempre eccentrico nonché sfavillante, e i suoi occhi eccessivamente truccati, ma nonostante l’apparenza sembrava destare una certa preoccupazione.

“Oh mie bellissime ospiti, i nostri abiti vi donano tantissimo! Prego sedetevi mie graditissime! Si dice in giro che domani sarà l’anniversario di qualcuno…” ammiccò con fare scherzoso il Re verso Xena che spinse il gomito verso quello di Gabrielle.

Io non ho detto nulla Xena” disse a bassa voce molto contrariata. 

Le due ragazze si accomodarono l’una vicina all’altra: Xena per la lunghezza della tavolata e Gabrielle di fianco a lei ma ad angolo. Re Laio invece si posizionò a capo della loro tavola e ordinò ai servi di portare del vino. 

“Prego, bellissime! Questo è il nettare delle  mie vigne, assaggiate!

Gabrielle iniziò a sorseggiare, e il vino doveva essere particolarmente forte ma buono, poiché l’espressione del suo volto fu un misto tra lo stizzito e la sorpresa di non avere mai provato nulla di simile; Xena al contrario mandò giù senza problemi.

“Dunque le ricerche che novità vi hanno portato mie venerandissime dee?” Re Laio sembrava molto frettoloso di conoscere il resoconto.

“A non molto, Maestà. La Sfinge ci ha attaccate, e minacciate di risolvere l’enigma che ci ha posto prima di lasciarci andare” Xena fu ermetica.

“Un altro enigma? Tebe rischia di essere rasa al suolo…e voi conoscete la risposta? E quale sarebbe questo enigma difficilissimo?”

“Chi è quell’animale che al mattino cammina a quattro zampe, a mezzogiorno su due ed a sera fa uso di tre?” si intrufolò nel discorso Gabrielle.

“Per tutti gli déi dell’altissimo Olimpo! E voi conoscete la risposta?” Re Laio non mascherò una certa agitazione.

“Non ancora, maestà, ma io credo di essere molto vicina alla soluzione…” aggiunse Gabrielle.

“Oh, perfettissimo!! Sono felicissimo!! Notizia lietissima per le mie orecchie stanchissime!”

Xena rimase perplessa dall’intervento dell’amica.

Ma che razza di enigma sarebbe?

Hai detto che dovevamo depistare Laio, no?” Gabrielle sorrise maliziosa, sicuramente complice il vino. 

“Certo…” rispose Xena esitante.

**********

Xena stava mangiando con gusto un pezzo di focaccia al sesamo, mentre Gabrielle con le nude mani una porzione scarsa di carne di maiale speziata che ne alimentò la sete, facendole bere numerosi calici di vino. Gli altri commensali iniziavano ad essere piuttosto rumorosi mentre brindavano in onore del Dio Dioniso, e alcuni a gran voce chiesero al Re di movimentare lo spettacolo. 

“Fate entrare subitissimo danzatori e danzatrici!!”

Da un angolo dell’immensa sala, dietro ad un’enorme tendone di velluto color bordeaux, fecero il loro ingresso volteggiando uomini e donne poco vestiti, dando spettacolo con ballate molto sensuali; al seguito alcuni musicisti accompagnavano i danzatori con i loro strumenti. 

Xena guardava con interesse lo spettacolo  finché una tersicoréa non le si avvicinò invitandola a danzare, e lei accettò di buon grado, con lo stupore di Gabrielle che iniziò a mutare in gelosia nel momento in cui vide la giovane donna avvinghiarsi alla guerriera. 

Cercò di non dare peso alla cosa, finché un aitante uomo, sicuramente uno degli ospiti del Re, non le chiese di ballare insieme a lui proprio nel momento in cui la musica si fece lenta. 

Solo per fare dispetto a Xena, e con il favore del nettare degli déi, acconsentì. 

L’uomo notando che Gabrielle non aveva alcun freno inibitorio, cercò di abbracciarla e baciarla sul collo.

Quando la guerriera si accorse di quello che stava succedendo, si avvicinò il più possibile a Gabrielle e al compagno di danza.

“Permetti uno scambio?”

Xena lasciò la giovane danzatrice tra le braccia dell’uomo e prese possesso della sua amica afferrandola per la vita proseguendo con lei il lento ballo.

“Cosa pensavi di fare?”

“Uhm…nulla di diverso da ciò che stavi facendo tu, Xena…ora vuoi lasciarmi andare…?”

“Per farti tornare a danzare con quel tipo? Non credo proprio…”

“E perché no…?” Alla domanda Gabrielle guardò Xena in un modo come mai prima di quell’istante. Poi si fermò.

“Mi gira la testa, Xena…credo di avere bevuto troppo…”

Xena fece accomodare Gabrielle su uno dei divani, poi prese una fragola che intinse nel miele e gliela offrì.

“Mangia. Ti farà andare via il sapore dell’alcool e riempirà lo stomaco. Non hai praticamente toccato cibo”

Gabrielle prese la mano di Xena, la guardò negli occhi e portò alla bocca la polposa fragola. Xena ricambiò lo sguardo. 

Intanto la festa proseguiva e gli invitati stavano andando oltre iniziando ad approcciare fisicamente.

Gabrielle provò a buttare l’occhio altrove, ma non le andò particolarmente bene perché si rese conto che Xena la stava guardando in modo diverso dal solito; le venne naturale toccarle il braccio con il suo, Xena se ne accorse ricambiando posando la mano su quella di Gabrielle e incastrandola con la sua, poi la ragazza si avvicinò all’orecchio della guerriera sussurrando con voce provocante: 

“Portami via da qui…”

**********

Gabrielle appena rientrò nella stanza degli ospiti crollò in un sonno pesante. Era piuttosto ovvio che il suo corpo non tollerava il vino.

Xena era rimasta piuttosto delusa.

Guardava il soffitto, non riusciva a prendere sonno, eppure tante volte era capitato che Gabrielle dormisse accanto a lei.

“Ma si trattava di un giaciglio posto sulla dura e fredda terra…qui siamo in un letto…e per giunta molto comodo…” pensò.

Gabrielle, interrotta dai continui movimenti nel letto di Xena, si svegliò, per poi ritrovarsi a sua volte insonne e pensierosa: riusciva a percepire i sospiri e i respiri della guerriera, il suo profumo…e questo le impediva di trovare la giusta posizione per riprendere sonno.

“Gabrielle…stai dormendo? Gabrielle…lo so che sei sveglia…quando dormi, russi…”

“Io non russo!”

“Quindi avevo ragione, sei sveglia!” ridacchiò

“Lasciami riposare!”

Xena posò una mano sulla schiena di Gabrielle e l’accarezzò.

“Dimmi che non sono io il motivo della tua agitazione, Gabrielle…”

Gabrielle si voltò, e nonostante il buio ma grazie ai raggi della luna che provenivano dalla finestra, poté vedere molto bene gli occhi di Xena, le stesse tenebre le diedero coraggio.

“Sì, è così. Sei tu. E so che questa confessione non farà altro che soddisfare il tuo ego”

“Mi credi così terribile…?”

“Devo risputarti addosso tutte le bellissime parole che mi hai detto in questi giorni e del tuo pentimento di avermi fatta restare insieme a te in questi anni?”

“Gab, io non voglio litigare…”

“Io invece sì, Xena! Tu…tu non capisci…io ho lasciato la mia famiglia…mia sorella…e no…di Perdicca non me ne è mai importato nulla…ma ho lasciato la mia vita per seguirti perché mi ero…perché sono…innamorata di te.”

Xena accarezzò teneramente la guancia di Gabrielle, che impercettibilmente era stata sfiorata da una lacrima che Xena asciugò con il pollice, e a Gabrielle venne istintivo accarezzare la mano di Xena con la sua.

“Sei così dolce, Gabrielle…non sei più la ragazzina che ho incontrato a Potidea…sei una donna…”

“Io ti a…e so che tu non…”

“No, non è così Gabrielle. Non dirlo.”

“Cosa…?”

“Io non sono brava con le parole, Gab…ma non posso permetterti di dire cosa provi io per te…”

Gabrielle restò in attesa di un seguito, ma Xena si bloccò.

“E’ tardissimo, dobbiamo dormire” Xena tornò supina a guarda il soffitto come se fosse la cosa più interessante in quel momento pur di non continuare la conversazione, ma Gab non ci stette.

“No Xena, non puoi dirmi così e chiudere il discorso! Non te lo posso permettere!”

Gabrielle cambiò posizione e si ritrovò sopra Xena. Il soffitto non era più visibile. Xena aveva il volto di Gabrielle proprio di fronte a lei e i suoi capelli sfioravano leggermente le sue spalle.

Xena si sollevò, prese il viso di Gabrielle tra le mani e le due donne si guardarono intensamente e reciprocamente negli occhi, poi Xena abbassò lo sguardo verso le labbra perfette di Gabrielle sfiorandole con le sue.

Gab solo al primo tocco della guerriera aprì la bocca come di riflesso e per Xena fu un chiaro invito ad impossessarsene.

Gabrielle rimase piacevolmente scossa dall’impeto di Xena con cui la stava baciando, la sua lingua sembrava volerla penetrare fin dentro l’anima e ancora di più si sentì completamente sua quando con fare animalesco le strappò le vesti e strinse con fervore i suoi seni tra le mani, per poi baciarli con dedizione e amore.

“E’ così che fa l’amore una guerriera?”

Con gli occhi completamente chiusi Gabrielle si interrogò su questo pensiero.

“E’così che fa l’amore Xena…la mia Xena…”

Il pensiero si tramutò in un profondo turbamento, quando la sua guerriera ritornò ad assaporare la sua bocca e a stringerla completamente a sé.

In quel momento avrebbe voluto dirle che non era mai stata in intimità con qualcuno, e anche se le aveva fatto intendere di avere consumato con Perdicca, non si sentiva di fermarla.

Rimase ancora con gli occhi chiusi e si lasciò andare: Xena era incredibilmente forte e il suo corpo bollente, a stento riusciva a muoversi sotto di lei.

Mentre continuava a baciarla e ad avvilupparsi a lei, una mano iniziò a insinuarsi sotto le sue vesti e Gabrielle istintivamente per la sua inesperienza le toccò il braccio cercando di fermarla sentendo le vene sporgenti di lei pulsare sotto la pelle, ma Xena si districò da quell’impedimento e in un momento si trovò a godere della sua intimità.

Gabrielle provò un forte brivido dietro la schiena e un dolore intenso tra le gambe che la fece sussultare, ma i baci di Xena riuscivano a distrarla da quel dolce malessere stravolgendole il cuore di emozioni.

La ragazza cercò di adattarsi ai movimenti della guerriera, non voleva apparirle goffa, ma Xena era così inebriata da lei che non si accorse di nulla se non nel momento di massimo piacere di Gabrielle, in cui ai suoi ansimi e al suo affanno erano mischiati lievi smorfie di dolore.

Xena sentì tra le sue dita qualcosa che era molto diverso dal solo piacere di Gabrielle.

“Tu…non avevi mai…”

“Sì, perché ti desidero e ora non saremmo qui…se ti avessi detto che…” si interruppe.

Xena aveva un’espressione molto dispiaciuta, così Gabrielle le baciò le labbra con estrema delicatezza affondando le mani nei capelli della sua amata, che scivolarono lentamente e dolcemente sulla schiena: poteva percepirne i muscoli tesi;  questo la faceva impazzire e al contempo proseguire lungo tutto il corpo fino ad arrivare ai fianchi.

Con una movenza sensuale cercò di far capire a Xena che adesso era giunto il suo turno, e la principessa si ritrovò sotto di lei e all’attenzione delle sue labbra che lambirono ogni millimetro del suo viso, del suo collo e di tutte le cicatrici di guerra finendo per errore su una ancora fresca.

“Perdonami Xena…io…”

“Non importa Gabrielle… non importa…”sussurrò dolcemente.

Gab continuò a baciare Xena che si lasciò trasportare da quella dolce passione mai provata prima che la portò a provare un piacere diverso quando la mano della ragazza si fece strada verso di lei e le sue dita timorose e inesperte si fecero audaci e consapevoli grazie all’amore che provava.

“Ti amo Xena…ti amo da morire…”

Furono quelle parole a fare ansimare la guerriera che quasi rimase senza fiato, poi, con estrema tenerezza si adagiò esausta sul seno di Gabrielle abbracciandola e stringendola con le ultime forze rimaste dopo quel momento.

“Il tuo cuore batte fortissimo Gabrielle…”

“Tu non puoi capire quanto io abbia desiderato questo momento…quanto ho desiderato essere tua…”

“Ed è stato…come te lo immaginavi…?”

“Sei sudata Xena…” e la coprì con il lenzuolo.

“Sì, è stato bellissimo…” aggiunse.

Xena ricambiò la premura con un dolcissimo bacio sulle labbra.

“Questo è il più bel dono che mi potessi fare Gabrielle…”

Le due donne si addormentarono teneramente l’una nelle braccia dell’altra.

XENA: THE GIFT – The journey Chap. 1/Red blood road Chap. 2

THE JOURNEY Chap. 1

“I think we can stay here, Gabrielle”

“The sunset on Corinth, what an amazing view! What a shame that we have to leave so soon…If only I was good at painting as well…”

“You would not be as good as writing…”

“Really?”

“Yes, I love your writings Gabrielle…” she said with a sweet inflection in her voice.

Xena loved what Gabrielle was used to write. She could not believe it. The surly warrior she was travelling along since a couple of years seemed to have rounded her edges a little.

“It’s the most suitable place to spend the night, so you can enjoy the view from the hill”

“Since when you’re so romantic, Xena?”

“Uhm? Since never. Was saying that for you…”

Gabrielle noticed a slight embarrassment in Xena’s tone, but decided not to go on; in a few days the warrior’s birthday was coming, and she still didn’t know what to gift her.

She, an action woman all sword, chakram and whip!

What could she offer her that would be so special?

Gabrielle’s thoughts were interrupted by Xena’s hand leaning on her shoulder; she turned on her right and Xena was silently smiling at her. Her eyes were bright blue, as the sea that they would have reached the next day, travelling to Thebes.

“Let’s go to sleep? Tomorrow we should be up early”

“Ok, Xena” and Gab rested her head on the warrior’s chest.

**********

Gabrielle was not able to fall asleep and she didn’t know why. It was as a white light ray was hitting her eyes.

She got up and saw Aphrodite in front of her, glancing and winking.

“You cannot sleep, right? But I’m here to help you sweetie!”

“Are you here to do a magic sleep spell?” Gab was joking friendly.

“No, silly! I’m here because I know what is in your heart! You don’t know what to gift Xena and tomorrow you two will surely be busy!”

“Yeah, sometimes I would like a less adventurous life with Xena”

“And tell her about your feelings, right?”

“Xena believes that I am too young for anything, leaving feelings apart…she does not consider me at all…”

“And we will make her waking up!”

Aphrodite released a little touch of magic and disappeared.

Gabrielle finally fell in a deep sleep.

**********


Where is my chakram? Where is it?

Dawn was rising, and Xena was shouting like a frenzied!

“Xena, what’s happening?”

“My chakram is gone! Yesterday evening I left it near your saddlebag and now it is not there!”

“There are no signs that someone could have been here, it is not possible that it was stolen Xena…”

Xena watched Gabrielle with a blaming expression.

“Don’t look at me like this, I didn’t take it, didn’t use it…”

“Of course not…you wouldn’t know what to do with it…but you move and speak, and get up…and walk at night…!”

“I’m sorry? You’re trying to say that during sleepwalking I could have taken your chakram and thrown it who knows where?!?”

Precisely!

“You are mad!”

Xena was much altered, and her anger made her punching one of the forest trees. Her knuckles started bleeding plentifully and Gabrielle went immediately searching for something to treat Xena’s wound.

“Leave it, it is not hurting. And I’m able to take care of myself anyway. You are only causing troubles”

“Sorry?”

I shouldn’t have taken her with me…” Xena was speaking softly, but Gab could still hear her.

“You cannot think for real what you just said, Xena…”

Despite her bitter feelings, Xena did not hide her thoughts.

“This life is not for you, Gabrielle. I am not for you.”

“How can you even say such horrible things? You’re hurting me…” Gabrielle’s eyes were wet. Those words broke her heart.

“When we will arrive to Thebes we are going to think about it. Since I haven’t my chakram anymore it will be impossible to face the Greek Sphinx”

“But the legend narrates that it is needed to solve some enigma to defeat her”

“I cannot solve riddles, Gabrielle! And you have to go back to Potidaea!” Xena was determined. 

“I won’t go anywhere, Xena!”

“You are going to do what I tell you, or…”

“Or what? I am not a little girl, Xena! You cannot control me!”

Gabrielle stood in front of Xena as if she was able to challenge her, not only with words but also physically.

“But I can decide who can and cannot be with me!” Xena pushed her with her shoulder, went to Argo and mounted on her back.

Gabrielle felt lost.

**********

Xena was ahead of Gabrielle as usual on Argo’s back and already a few hours have passed in total silence. The emotional distance of the two women could have been cut with a knife.

“Let’s stop for a break. Argo is tired.”

“Of course you don’t care about me, right Xena? If you have lost your chakram is my fault and I don’t deserve that you speak to me, right?”

“I didn’t lose my chakram!” underlined Xena pronouncing words with spite.

“Neither do I, Xena!”

There was a moment of total silence.

“Listen Gabrielle, let’s take a break. We are going to eat something and then we will continue our journey…ok?”

Gabrielle nodded, but she was deeply sad. 

**********

Gabrielle cooked for both of them and served a bowl to Xena that looked at her embarrassed; she thanked her, then took her arm softly but firmly.

Gabrielle jumped.

“Forgive me Gabrielle…I didn’t want to be so harsh…”

Gabrielle didn’t reply, she sat near her but could not eat anything. 

“Gabrielle, talk to me”

She took Gabrielle’s chin between her fingers, trying to turn her face towards her, but Gab lowered her eyes.

“Gabrielle, say something to me…”

When Gabrielle lifted her eyes saw Xena’s eyes, clearly sad and grieved: she could be as cruel as sweet, and Gab was not used to this side of the warrior.

Maybe Xena was right, maybe the right thing to do was to go back to Potidaea to her family, reunite to whom was her promised husband and leave that life behind.

Xena woke her up from those thoughts caressing her face, and from her movements and glance she seemed almost intended to kiss her, but Gabrielle snapped and spilled her bowl to the ground.

“For all Gods! I’m sorry Xena, I hope I did not stain you!”

“No Gabrielle…listen I…”

Gabrielle didn’t let her finish speaking, she got up and went to clean the bowl with her heart beating madly.

My promised husband… Perdicus… I don’t love him and I don’t want him, but I cannot stay with Xena. I am a burden for her…some kind of trouble… she was very clear…”  


Was it really possible that Xena was about kissing her? After all she said? 

No. It was not.

And she never showed her this kind of behavior. Only a great affection surely more similar to the love between two sisters.

Xena didn’t press her; she could not understand if the girl refused her or maybe she didn’t understand her intentions clearly. On the other hand, she was aware that this reaction was justified, since she has threaten many times to bring her back to Potidaea.

“Gabrielle, come!”

Xena stretched her arm to help Gab mounting on her horse and remembered when time before, when they first met, the same thing happened.
She never mounted on a steed’s back before and she was afraid of heights, but Xena made her feeling safe.

She felt protected by that woman with whom she unconsciously fell in love at first sight years before.
That woman for whom she was convinced to leave everything and everyone, for living an existence maybe beyond her physical abilities.

Gabrielle mounted on Argo’s back and encircled her arms around Xena’s waist, which for a second made sure that the girl was embracing her tightly.

Thebes was ever closer.

RED BLOOD ROAD Chap. 2

Finally Xena and Gabrielle arrived at Corinth’s port, from where the galley headed to Thebes would have departed shortly.

“Wait for me here Gabrielle, I am going to deal with the captain. The price will be surely increased because of Argo”

Gab was distracted by some stands not very far from the dock, in particular she was attracted by the colorful manners of a merchant, selling fabrics and jewels.

“My beautiful lady, how can I satisfy your wishes? Look at this delicious cap, wonderful for an excursion to the sea” he said showing her a horrible yellow cylindrical hat.

“Really! You want to sell me that horrible thing for real?” Gabrielle giggled.

“No, of course not beautiful lady…surely your elegant eyes could not have missed this stròphion” *(cloth very similar to a bra, used in the Ancient Greece) the merchant insisted.

“Are you crazy? It’s red! Used by the etère” *(prostitutes in the Ancient Greece)

“Surely your promised husband will appreciate it, try it!”

“Well…I haven’t any promised husband…or better…I had but…”

“Gabrielle!!” Xena was looking for her and she seemed rather annoyed.

Gabrielle!” called again.

“I’m here Xena!” she waived.

“Nothing that even a beautiful warrior like that one could not appreciate…” the merchant winked.

“Ok fine, give it to me!”

While she was paying, her eyes settled on a small chain with a particular necklace, catching her attention and making her immediately thinking about Xena.

“Can you give that to me, please? Hurry up!”

Gabrielle, who was always negotiating over the price of everything, this time had to move at the speed of light.

Gabrielle! HURRY UP?!?” Xena screamed harder.

“Have a good day, dear lady”

Gabrielle hastily greeted the merchant with her hand neurotically, surely annoyed by Xena.

“Gabrielle, I told you to wait for me and you have gone around for stands with Argo instead! What have you bought?”

“Nothing…”

“Come on! Show me!”

“But I said I didn’t buy anything!”

Xena started tickling Gabrielle and putting her arms around her waist, until she finally managed to reveal one of her purchases: opening it she was visibly embarrassed.

“And what is this?”

“It’s mine!” replied Gab taking the cloth away from Xena.

“Hot stuff… not your kind.”

“It will be when I go back to Potidaea. To Perdicus”. With these words Gab tried to make Xena jealous.

“Didn’t you think he was stupid and boring?”

“And you? Can’t you wait to get rid of me?”

“Listen, we have no time for this discussion. We should get on board”.

Xena took Argo’s bridles and started to go.

Gabrielle was thoughtful, right behind her. “You’re so annoying Xena…annoying and lovely at the same time…”

**********

Finally the galley departed and they were travelling on the sea.

“Well well, Argo is settled. It was a real luck finding a galley large enough to take her on board. Are you ok Gab?…?

“No, Xena. You should know that I am suffering for seasickness”

“One more reason to stay on the mainland…” she smiles

“Ok Xena, understood! Don’t worry!”

Once we are in Thebes I will arrange to go back to Potidaea! Now please stop whining!”

“But…” Xena couldn’t finish speaking, Gabrielle walked away without saying a word anymore, leaving the warrior speechless.

**********

The night on the galley was very animated, since Xena could not sleep and Gabrielle was on the deck, throwing up the hell out of her; the continuous swinging of the ship didn’t help her to digest anything, not even water.

Xena, worried for her friend, decided to reach her upstairs and saw her leaning against an armrest of the deck, still, watching the moon reflected on the sea. 

“How’s going?” Xena caressed Gabrielle’s back affectionately.

“Do you care?” Gab kept watching the moonlight, mirrored on the water.

It was a clear and fresh evening.

Gabrielle suddenly felt Xena on her side, resting her cloak on her, then she caressed her shoulders quickly, to make her feeling warm. Finally she hugged her lightly.

“I always care about you, Gab…”

These affectionate behaviors from Xena to Gabrielle were nothing new, but they were also very uncommon. She really needed that now, more than ever, so she relaxed. Without realizing, she hugged Xena and Xena reacted to that tender embrace.

“Let’s try to rest, Gab?”

“Ok, but first let me stay like this a little longer…”

**********

The galley was approaching Thebes; one of the sailors went searching for the two women to warn them, finding them both still asleep: Gabrielle was comfortably hugging Xena.

“Hey you two! Hey!” the sailor screamed.

“I’m sorry to bother you, but shortly we will dock at Thebes’s port!” reiterated the sailor ironically.

Gabrielle was sleeping heavily, the seasickness had shattered her.

Xena tried to wake her up. “Gabrielle…Gabrielle, wake up…” Xena’s tone was sweet and soft but firm; however, instead of waking up, Gabrielle hugged Xena tighter, who was taken by all that sweetness and went nearer the girl, kissing her lips lightly.

“Gab…” Gabrielle opened her eyes and unbelievably saw Xena very close to her…too close!

She got up suddenly.

“So…are we…arrived?”

“Yes” Xena replied seriously

“Good…good…let’s go?”

“Gab, listen…”

“Yes, I’m ready!”

Xena was speechless.

It was clear that Gabrielle was not feeling more than friendship for her, so she decided to focus totally on the mission for which King Laius had asked her help for.

**********

“Majesty, Xena, the Warrior Princess, is here!”

Xena was announced to King Laius.

The king was quite strange; he was wearing bright colors, his nails were long and polished and his make-up was like the one of an Egyptian Queen. Even his way of speaking was very unusual for a King.

“Oh very very perfect! Xena I’m so happy that you came! The situation is very very degenerated!” King Laius’s voice was almost girly but pleasant.

“Oh, who is the very young lady with you? She looks like a laundress!”

Gabrielle looked at him in shock.

“She is one dear friend of mine…anyway what were you saying Majesty…?”

“Oh, yes…well…you surely know that there is a very very annoying curse on Thebes after that I had…well…killed the very handsome Crisippo!”

“Since when is she here?” Xena asked doubtfully. 

“Since at least two Moons…she killed many many good citizens, nobody can solve her riddles, they are too too very difficult”

“I don’t believe that the Greek Sphinx is here because of a murder, it seems strange to me.”

“There are no other reasons, Xena”

“Apparently…”

“Where is the Sphinx?” asked Gabrielle curiously

“You can find her on Mount Ficione most probably, but sometimes she stays in the middle of the city. Nobody is very very sure of where she is, with very precise precision!”

“Of course I am very glad to offer hospitality to you and your very short friend, for all the necessary time”

“Very short friend?!?” 

Gabrielle, leave it…fine Majesty, we accept your hospitality with pleasure. In the meantime I will try to learn more about all of this…” Xena greeted the King and left.

**********

The two girls on Argo’s saddle were heading towards Mount Ficione.
The day was pretty dark; it seemed as if a storm was about to explode.

“From where should we start?”

“I don’t know Gabrielle…if only I had my chakram…in the meantime let’s see if we are able to find signs of the Sphinx.”

“We can start asking around, King Laius did not seem to me so exhaustive!”

“He wasn’t because he has killed a man Gabrielle…a man who was his lover back then…”

“Ah, really?…”

“Yes, he was not even as handsome as he says…”

“Beauty is subjective, Xena!”

“In this case you would have something to say as well, Gab…!

“Umpf! I don’t think so! …for all Gods Xena! Look!

Both stopped arguing, because in front of them there was a very disturbing and horrible scene: about ten dismembered corpses, some with internal organs coming out from their bodies, others with empty orbits.

The position of some bodies made them thinking that they have tried protecting themselves, others had evident signs of claws on their back and deep wounds on their flesh. Bright red blood was flowing out from the fresher bodies and was melting with the ground, on the path that was headed to the mountain.

All of this is horrible, Xena…” Gabrielle’s tone was low and full of terror at the same time…

Shhhh…look Gabrielle…”

The blood drops melted with the ground turned into many little black scorpions that started getting on the bodies and eating the decomposed flesh. Xena noticed that as soon as the arachnids were eating, they started growing in size, reaching the dimensions of an adult man; one of them went near Gabrielle threatening her with its sting. Xena managed to stop its progress only for a few seconds with her whip, because the insect cut it with one of its claws.

Xena was shocked and understood that she should be acting quickly.

“Hurry up Gabrielle, we should leave now!” 

“But…why? Leave…?”

“Gabrielle, did you forget about my chakram? We must think of a plan to reach mount Ficione, without my most powerful weapon here we have no chance to fight and survive!”

Scorpions have become much more and bigger.
Xena took Gabrielle’s arm and they run away getting on Argo’s saddle; a moment later Gabrielle realized that her stick was lost, surely it must have fallen down when the scorpion was attacking her.

“Damn Xena! And now?”
“Now you’re without your stick and I’m without my Chakram. As soon as we get back to King Laius we are going to think about it!”

The situation have become considerably complicated.
Someone was watching them from a glade.

TO BE CONTINUED…

XENA: IL DONO – Il viaggio CAP. 1/ Una strada rosso sangue CAP. 2

IL VIAGGIO

“Direi che possiamo fermarci qui, Gabrielle”

“Che spettacolo Corinto al tramonto! Peccato doverla lasciare…Se solo fossi brava anche a dipingere…”

“Non saresti tanto brava quanto a scrivere…”

“Davvero?”

“Sì, amo i tuoi scritti Gabrielle…” disse con un’inflessione dolce.

Xena adorava ciò che Gabrielle scriveva. Non le pareva vero. La burbera guerriera con cui stava viaggiando ormai da un paio d’anni sembrava aver smussato un po’ gli spigoli.

“E’ il posto più adatto per trascorrere la notte, così potrai goderti lo spettacolo dalla collina”

“Da quando sei così romantica, Xena?”

“Eh? Da mai. Dicevo per te…”

Gabrielle notò un leggero imbarazzo nel tono di Xena, ma decise di non infierire; tra qualche giorno sarebbe stato il compleanno della guerriera e ancora non sapeva cosa donarle.

Lei, una donna d’azione tutta spada, chakram e frusta!

Cosa avrebbe potuto offrirle di così speciale?

I pensieri di Gabrielle furono interrotti dalla mano di Xena che si posò sulla sua spalla; si voltò e alla sua destra Xena le sorrideva in silenzio. I suoi occhi erano di un azzurro intenso, come il mare che avrebbero raggiunto il giorno seguente per raggiungere Tebe.

“Andiamo a dormire? Domattina dovremo alzarci presto”

“Sì, Xena” e Gab posó il capo sul petto della guerriera.

**********

Gabrielle non riusciva a dormire e non capiva perché. Era come se un raggio di luce bianca la colpisse proprio sugli occhi.

Si destò e vide davanti a lei Afrodite che la osservava ammiccante.

“Non dormi, vero? Ma io sono qui per aiutarti tesorino!”

“Sei qui per fare un incantesimo del sonno?” La schernì amichevolmente Gab.

“No sciocchina! Sono qui perché so cos’hai nel cuore! Non hai idea di che regalo fare a Xena e domani sarete sicuramente occupate!”

“Già, qualche volta vorrei che la vita insieme a Xena fosse meno avventurosa”

“E poterle dichiarare i tuoi sentimenti, vero?”

“Xena crede che io sia troppo giovane per tutto, figuriamoci per i sentimenti…non mi considera proprio…”

“E noi faremo in modo che si svegli!”

Afrodite rilasciò un tocco di magia e scomparve.

Gabrielle cascò in un sonno profondo.

**********

Dov’è il mio chakram? Dov’è?

Era l’alba, e Xena stava sbraitando come una forsennata!

“Xena, ma cosa succede?”

“Succede che il mio chakram è sparito! Ieri sera lo avevo lasciato vicino alla tua bisaccia e ora non c’è più!”

“Non ci sono segni che qualcuno sia passato di qui, non è possibile che te lo abbiano rubato Xena…”

Xena guardò Gabrielle con espressione accusatoria.

“Non guardarmi così, io non l’ho preso, né usato…”

“Certo che no…non sapresti che farne…ma tu la notte ti agiti e parli, e ti alzi…e cammini…!”

“Scusa? Stai dicendo che in un momento di sonnambulismo io possa avere preso il tuo chakram e averlo lanciato chissà dove?!?”

Precisamente!

“Tu sei folle!”

Xena era molto agitata, e la sua ira le fece tirare un pugno contro ad uno degli alberi della foresta. Le nocche iniziarono a sanguinare copiosamente e Gabrielle andò subito a cercare qualcosa per tamponare la ferita.

“Lascia stare, non mi fa male. E poi sono capace di arrangiarmi da sola. Tu combini solo guai”

“Scusa?”

Non avrei mai dovuto portarla con me…” disse a voce bassa Xena, ma Gab la sentì eccome.

“Non puoi pensare davvero quello che hai detto Xena…”

Nonostante l’amarezza, Xena non nascose i suoi pensieri.

“Questa vita non fa per te, Gabrielle. Io non faccio per te.”

“Come puoi dire queste cose così orribili? Mi ferisci…” Gabrielle aveva gli occhi lucidi. Quelle parole le avevano trapassato il cuore.

“Appena arriveremo a Tebe penseremo al da farsi. Non avendo più il mio chakram sarà impossibile affrontare la Sfinge Greca”

“Ma la leggenda narra che per sconfiggerla occorra sciogliere degli enigmi”

“Io non posso permettermi di risolvere degni indovinelli, Gabrielle! E tu devi ritornare a Potidea!” Xena era risoluta. 

“Io non andrò da nessuna parte, Xena!”

“Tu farai quello che dico o…”

“O cosa? Io non sono una ragazzina, Xena! E tu non puoi darmi ordini!”

Gabrielle si mise proprio di fronte a Xena come se fosse in grado di sfidarla non solo a parole ma anche fisicamente.

“Ma posso decidere chi deve o non deve stare con me!” Xena le diede una spallata, andò verso Argo e montò in sella.

Gabrielle si sentì persa.

**********

Xena come al solito stava davanti a Gabrielle in groppa ad Argo ed erano ormai diverse ore che non si rivolgevano la parola. La distanza emotiva delle due donne si poteva tagliare con un coltello.

“Fermiamoci per una sosta. Argo é stanca.”

“Naturalmente di me non ti importa nulla, vero Xena? Senza contare che se hai perso il tuo chakram é colpa mia e non merito che tu mi parli, vero?”

“Io non ho perso il chakram!” sottolineò scandendo le parole con rancore.

“Nemmeno io, Xena!”

Ci fu un attimo di silenzio.

“Ascoltami Gabrielle, prendiamoci una pausa. Mangiamo qualcosa e poi perseguiremo il viaggio…ok?”

Gabrielle annuì, ma era profondamente triste. 

**********

Gabrielle cucinò per entrambe e servì la ciotola a Xena che la guardò imbarazzata; la ringraziò, poi la prese per un braccio in modo delicato ma deciso.

Gabrielle trasalì.

“Perdonami Gabrielle…non volevo essere così dura…”

Gabrielle non le rispose, si sedette accanto a lei ma non riuscì a mangiare nulla. 

“Gabrielle, parlami”

Con una mano prese tra le dita il mento di Gabrielle cercando di farle girare il volto verso di sé, ma abbassò lo sguardo.

“Gabrielle, dimmi qualcosa…”

Quando Gabrielle sollevò lo sguardo vide gli occhi di Xena evidentemente tristi e dispiaciuti: sapeva essere crudele quanto dolce, e ancora non si era abituata a questo lato della guerriera.

Forse Xena aveva ragione, forse era giusto tornare a Potidea dalla sua famiglia, unirsi a ciò che era il suo promesso sposo e abbandonare quella vita.

Xena la destò da quei pensieri accarezzandole il viso, e dai movimenti e dal modo di guardarla sembrava quasi intenzionata a baciarla, ma Gabrielle ebbe uno scatto e rovesciò la ciotola in terra.

“Per gli dèi! Scusami Xena spero di non averti sporcata!”

“No Gabrielle…senti io…”

Gabrielle non le fece finire la frase, si alzò e andò a pulire il recipiente con il cuore che le batteva all’impazzata.

Il mio promesso sposo… Perdicca… non lo amo e non lo voglio, ma non posso nemmeno restare con Xena. Sono un peso per lei …un guaio… è stata molto chiara…”  

Possibile che Xena stesse per baciarla? Dopo tutto quello che le aveva detto? 

No. Non era possibile.

E poi non aveva mai manifestato certi atteggiamenti. Solo un grande affetto sicuramente più simile a quello che potrebbero avere due sorelle.

Xena dal canto suo non insistette; non riusciva a capire se la ragazza l’avesse rifiutata o non avesse capito le sue intenzioni. D’altra parte comprendeva che la reazione era più che plausibile dato che aveva più volte infierito minacciandola di riportarla a Potidea.

“Gabrielle, vieni!”

Xena le tese il braccio per farla salire a cavallo e si ricordò quando tempo fa al loro primo incontro successe la stessa cosa.
Non era mai stata sopra ad un destriero e l’altezza le faceva paura, ma Xena le dava sicurezza.

Si sentiva protetta da quella donna per cui del tutto incoscientemente anni prima provò un colpo di fulmine.
Quella donna per cui decise di lasciare tutto e tutti e vivere un’esistenza forse al di là delle proprie capacità fisiche.

Gabrielle salì in groppa ad Argo e cinse le braccia intorno alla vita di Xena che per un istante con una mano si accertò che la ragazza fosse ben salda a lei, e la strinse.

Tebe era sempre più vicina.

UNA STRADA ROSSO SANGUE

Finalmente Xena e Gabrielle arrivarono al porto di Corinto dove da lì a poco sarebbe salpata la galea che le avrebbe condotte a Tebe.

“Aspettami qui Gabrielle, vado a trattare con il capitano. Sicuramente il prezzo sarà maggiorato con Argo”

Gab però si fece distrarre da alcune bancarelle non molto lontane dal molo, in particolare fu attratta dai modi pittoreschi di un mercante che vendeva stoffe e monili.

“Mia bella fanciulla, come posso soddisfare i tuoi desideri? Guarda che delizioso copricapo, meraviglioso per una gita in mare” disse mostrandole un orribile cappello giallo di forma cilindrica.

“Ma dai! Davvero vorresti vendermi questa cosa terribile?” ridacchiò Gabrielle.

“No, certo che no bella fanciulla…sicuramente ad un occhio raffinato come il tuo non può essere sfuggito questo stròphion” *(tessuto simile a un reggiseno utilizzato nell’antica Grecia) insistette il mercante.

“Ma sei pazzo? E’ rosso! Lo usano le etère” *(prostituite dell’antica Grecia)

“Sicuramente il tuo promesso sposo apprezzerà, provalo!”

“Ecco…io non ho un promesso sposo…cioè…lo avevo ma…”

“Gabrielle!!” Xena la stava cercando e sembrava piuttosto seccata.

Gabrielle!” Incalzò nuovamente.

“Sono qui Xena!” Fece segno sbracciando 

“Nulla che non possa apprezzare anche una bella guerriera come quella…” ammiccò il mercante.

“D’accordo, dammelo!”

E mentre lo stava pagando i suoi occhi si posarono su una catenina con un ciondolo particolare che attirò la sua attenzione e la fece pensare immediatamente a Xena.

“Puoi darmi anche quello? Sbrigati!”

Gabrielle che era solita trattare sul prezzo di ogni cosa, questa volta doveva muoversi alla velocità della luce.

Gabrielle! ALLORA?!?” Urlò più forte Xena.

“Buona giornata cara fanciulla”

Gabrielle si congedò frettolosamente salutando il mercante in modo nevrotico con una mano, irritata certamente da Xena.

“Gabrielle ti avevo detto di aspettarmi e invece te ne sei andata in giro per bancarelle con Argo! Cos’hai comprato?”

“Nulla…”

“Dai! Fa’ vedere!”

“Ma ho detto che non ho comprato nulla!”

Xena iniziò a solleticare Gabrielle e cingerla con le braccia finché non riuscì a scoprire uno dei suoi acquisti: aprendolo rimase visibilmente imbarazzata.

“E questo cosa sarebbe?”

“Roba mia!” rispose Gab togliendole l’indumento dalle mani.

“Roba forte direi… non è da te.”

“Lo sarà quando tornerò a Potidea. Da Perdicca”. Con queste parole Gab cercò di scaturire gelosia in Xena.

“Ma non lo trovavi stupido e noioso?”

“E tu? Non vedevi l’ora di liberarti di me?”

“Senti, non c’è tempo per questi discorsi. Dobbiamo imbarcarci”.

Xena prese le briglie di Argo e iniziò ad avviarsi.

Gabrielle dietro di lei pensierosa.

“Quanto sei fastidiosa Xena…fastidiosa e amabile allo stesso tempo…”

**********

Finalmente la galea era partita e si ritrovarono in viaggio per mare.

“Bene, Argo è sistemata. E’ stata una fortuna trovare una galea abbastanza grande che potesse ospitarla. Tutto bene Gab?…?

“No, Xena. Dovresti saperlo che soffro il mal di mare”

“Un motivo in più per stare sulla terra ferma…” sorrise

“Sì Xena, ho capito! Non ti preoccupare!”

Una volta arrivate a Tebe mi arrangerò per tornare a Potidea! Ora però basta con questo strazio!”

“Ma…” Xena non riuscì a finire di parlare, Gabrielle si allontanò senza proferire più mezza parola lasciando la guerriera di sasso.

**********

La nottata sulla galea si rivelò essere molto movimentata, poiché Xena non riusciva a prendere sonno e Gabrielle era sul ponte a vomitare l’anima; le continue oscillazioni dell’imbarcazione non le consentivano di digerire nemmeno l’acqua.

Xena, preoccupata per l’amica, decise di raggiungerla di sopra e la vide appoggiata al bracciolo del ponte, fissa ad osservare la luna che si specchiava sul mare. 

“Come va’?” Xena accarezzò la schiena di Gabrielle affettuosamente.

“Ti importa?” Gab continuò a guardare la luce della luna riflessa sullo specchio dell’acqua.

Era una serata limpida e un po’ fredda.

Gabrielle ad un tratto sentì Xena di fianco a lei posarle addosso il suo mantello, poi le accarezzò le spalle velocemente per farle calore. Infine la strinse leggermente a sé.

“Mi importa sempre di te, Gab…”

Questi gesti di affetto da parte di Xena per  Gabrielle non erano una novità, ma erano altrettanto rari. In quel momento ne aveva bisogno più che mai e si lasciò andare. Così, senza nemmeno rendersene conto, abbracciò Xena e Xena rispose a quel tenero abbraccio.

“Proviamo a riposare, Gab?”

“Sì, ma prima fammi stare ancora un po’ così…”

**********

La galea era ormai in arrivo a Tebe, ed uno dei marinai andò a cercare le due donne per avvisarle, trovandole entrambe ancora addormentate: Gabrielle era comodamente abbracciata a Xena.

Hey voi due! Hey!” urlò il marinaio.

“Scusate tanto se vi disturbo, ma a breve attraccheremo al molo di Tebe!” ribadì il marinaio con tono ironico.

Gabrielle aveva il sonno pesante, e il mal di mare l’aveva decisamente stroncata.

Xena cercò di svegliarla.

Gabrielle…Gabrielle, svegliati…” il tono di voce di Xena era dolce e leggero ma deciso, però, anziché svegliarsi, Gabrielle si strinse ancora di più a Xena che presa dalla tenerezza del momento si avvicinò alla ragazza sfiorandole le labbra con le sue.

“Gab…” Gabrielle aprì gli occhi incredula e vide Xena molto vicina a lei…troppo!

Si alzò di scatto.

“Dunque…siamo…arrivate?”

“Sì” rispose seria Xena

“Bene…bene…andiamo?”

“Gab, senti…”

“Sì, sono pronta!”

Xena rimase di sasso. 

Ormai le sembrava evidente che Gabrielle per lei provasse solo amicizia, quindi decise di concentrarsi totalmente sulla missione per cui era stata chiamata in aiuto da Re Laio.

**********

“Maestà, è arrivata Xena, la Principessa Guerriera!”

Xena venne annunciata al cospetto di Re Laio.

Il sovrano era al quanto strano; vestiva con colori sgargianti, aveva le unghie lunghe laccate e truccato come una regina egizia. Anche il suo modo di parlare era piuttosto inusuale per un Re.

“Oh perfettissimo! Xena sono contento tu sia arrivata! La situazione è al quanto degeneratissima!” La voce di Re Laio era quasi femminile ma graziosa.

“Oh, ma chi è la giovanissima fanciulla al tuo fianco? Sembra una lavandaia!”

Gabrielle lo guardò stupita.

“E’ una mia cara amica…comunque dicevi Maestà…?”

“Oh, sì…ecco…tu ben saprai che su Tebe pende una maledizione fastidiosissima dopo che io…ecco…ho ucciso il bellissimo Crisippo!”

“Da quanto si trova qui?” chiese Xena perplessa 

“Da almeno due lune…ha ucciso tantissimi e bravissimi cittadini, nessuno riesce a risolvere i suoi enigmi sono troppo difficilissimi”

“Io non credo che la Sfinge Greca sia qui per colpa di un omicidio, mi sembra strano.”

“Ma non ci sono altri motivi, Xena”

“Apparentemente…”

“Dove si trova la Sfinge?” chiese Gabrielle incuriosita 

“La potete trovare sul Monte Ficione perlopiù, ma a volte si apposta anche nel bel mezzo della città. Nessuno in effetti è sicurissimo di dove possa trovarsi con precisione precisissima!”

“Naturalmente io sarò felice di ospitare te e la tua bassissima amica per tutto il tempo necessario”

“Bassissima amica?!?” 

Gabrielle, lascia perdere…d’accordo Sire, accettiamo con piacere la tua ospitalità. Intanto cercherò di sapere di più su questa faccenda…” così Xena si congedò dal monarca.

**********

Le due ragazze in sella ad Argo si stavano dirigendo verso il monte Ficione.
La giornata era piuttosto scura; sembrava che da lì a breve sarebbe scoppiato un temporale.

“Da dove iniziamo?”

“Non lo so Gabrielle…se solo avessi il mio chakram…intanto vediamo se riusciamo a trovare segni della Sfinge.”

“Potremmo iniziare a fare qualche domanda in giro, Re Laio non mi è sembrato così esaustivo!”

“Non lo è stato perché ha ucciso un uomo Gabrielle…un uomo che è stato il suo amante un tempo…”

“Ah, davvero?…”

“Sì, e non era nemmeno così bello come dice…”

“La bellezza è relativa Xena!”

“In questo caso avresti da ridire anche tu, Gab…!

“Umpf! Non credo! …per gli dèi Xena! Guarda!

Entrambe smisero immediatamente di battibeccare, in quanto davanti a loro si presentò uno spettacolo decisamente inquietante e orrido: decine di cadaveri smembrati, alcuni con gli organi interni che fuoriuscivano dai corpi, altri con le orbite del cranio vuote.

La posizione di alcuni faceva credere che avessero cercato di difendersi, altri avevano evidenti segni di artigli sul dorso e ferite profonde ben piantate nella carne. Sangue di un rosso vivo sgorgava ancora dai corpi più freschi e si mischiava alla terra dello stradino sul percorso che da lì a breve avrebbe convogliato al monte.

Tutto ciò è orribile, Xena…” il tono di voce di Gabrielle era flebile e pieno di terrore allo stesso tempo…

Shhhh…guarda Gabrielle…”

Le gocce di sangue mischiate alla terra si trasformano in tanti piccoli scorpioni neri che risalirono sui cadaveri divorando le carni in decomposizione dei corpi. Xena notò man mano che gli aracnidi aumentavano di dimensione fino a diventare grandi quanto un uomo adulto; uno di essi si avvicinò minaccioso a Gabrielle con l’aculeo in posizione di attacco, e Xena con la frusta riuscì a fermarne l’avanzata solo per pochi attimi, poiché l’enorme insetto la tranciò con una delle sue chele.

Xena rimase stupita e si accorse che forse era il caso di agire in fretta.

“Presto Gabrielle, dobbiamo andarcene subito da qui!” 

“Ma…come? Andarcene…?”

“Gabrielle, ti sei dimenticata del mio chakram? Dobbiamo pensare ad un piano per arrivare al monte Ficione, e senza la mia arma più potente qui non abbiamo speranze di combattere e sopravvivere!”

Gli scorpioni erano diventati sempre più numerosi e sempre più grandi.
Xena prese Gabrielle per un braccio e corsero via in sella ad Argo; un attimo dopo Gabrielle si rese conto di aver perso il suo bastone che certamente le era sfuggito quando lo scorpione l’aveva attaccata.

“Maledizione Xena! E ora?”
“E ora tu sei senza bastone ed io senza Chakram. Appena torneremo da Re Laio valuteremo il da farsi!”

La situazione si era notevolmente complicata.
Qualcuno in una radura le stava spiando.